Il ruolo dello psicologo spesso viene confuso con quello del pedagogista. In realtà si tratta di due professioni che prevedono un percorso di studi e di preparazione completamente differente anche se le due figure professionali, molto spesso, si completano collaborando l’una con l’altra. In comune hanno il lavoro sulla persona, la ricerca del benessere e dell’equilibrio della stessa, il dialogo e la collaborazione sinergica con il paziente.
Lo psicologo si focalizza sugli stati mentali, avendo una visione più clinica e medicalizzata delle problematiche inerenti i vari aspetti della vita.
Il pedagogista è specializzato nel processo educativo, formativo e di apprendimento: si rivolge ad ogni fascia d’età affinché l’essere umano sfrutti le proprie potenzialità per compensare le incertezze e le difficoltà del vivere quotidiano. Lo fa instaurando un rapporto con la persona, non intesa come paziente, come un soggetto, cioè, definito da classificazioni ma, piuttosto, un individuo che si distingue da tutti gli altri per le sue peculiarità. Il pedagogista lavora, quindi, sulle potenzialità del soggetto al fine di risvegliarne lo stato di libertà, non utilizzando indicazioni soggioganti ma stimolandone l’autonomia e rinforzandola positivamente. Il pedagogista predilige, quindi, un’azione di ‘intervento’ e non di ‘trattamento’.
Il pedagogista, inoltre, collabora sempre con un team composto da ortottici, otorinolaringoiatri, psichiatra e/o neuro-psichiatra infantile, psicoterapeuti e nutrizionisti.